Controlli superbonus: la cessione del credito nel mirino delle entrate e della guardia di finanza
- Staff Studio
- 06 Settembre, 2023
Com'era prevedibile l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza saranno impegnati sui controlli relativi alla cessione del credito del superbonus e dei bonus edilizi. Tra gli obiettivi del 2023: la verifica del 70 per cento del valore complessivo delle comunicazioni inviate all'Amministrazione finanziaria.
La cessione del credito del superbonus e dei vari bonus edilizi è nel mirino dell’ Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Tra gli obiettivi della convenzione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Amministrazione Finanziaria c’è la verifica sul 70 per cento del valore dell’importo complessivo delle comunicazioni relative, appunto, a cessione del credito e sconto in fattura, inviate nell’anno in corso. Un intervento che riguarderebbe circa 14,5 miliardi di euro.
La percentuale dovrebbe salire per gli anni 2024 - 2025.
Oltre all’ottimizzazione dei controlli in materia tributaria, in collaborazione con la Guardia di Finanza e le altre amministrazioni estere, si intende intervenire sulla sospensione preventiva delle deleghe di pagamento con modello F24 per le compensazioni, attraverso:
- l’implementazione degli indicatori di rischio in base ai quali si procede alla sospensione, che aumenteranno progressivamente negli anni;
- il valore delle somme oggetto di comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, attraverso una % crescente delle somme controllate che passerà dal 70% del 2023 al 80% nel 2024-2025.
Il potenziamento dei controlli preventivi ha l’obiettivo di bloccare sul nascere i tentativi di frode, che per circa il 4 o 5 per cento hanno riguardato il superbonus mentre per la maggior parte hanno interessato il bonus facciate.
In sintesi le procedure di controllo sono tre:
- controllo alla comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate, successiva alla trasmissione;
- entro cinque giorni dalla trasmissione vengono effettuate le verifiche preventive sugli indicatori di rischio predefiniti, che possono portare alla sospensione per 30 giorni delle comunicazioni che presentano profili di anomalie;
- qualora riscontrati profili di rischio, si passa ad ulteriori controlli che possono portare all’annullamento delle comunicazioni.